Dal regresso al Rinascimento, la prospettiva futura dell’Africa
Qualsiasi processo di Rinascimento presuppone un precedente cataclisma; ciò significa che non si può parlare di ricostruzione o rinascita senza che vi sia stata una catastrofe e che ci si trovi in una condizione di regresso. Questa è proprio la situazione in cui si trova l’Africa oggi: fin dal neolitico il continente vantava grandi ricchezze, civilizzazione e cultura, ma dal XVI secolo tutto ciò che di florido e avanzato c’era sul territorio africano fu smantellato a causa della violenza geopolitica interna ed esterna, provocando una perdita del controllo del proprio destino e quindi l’incapacità di produrre condizioni materiali e immateriali di esistenza per sopravvivere autonomamente.
La storia africana, dunque, non può essere analizzata secondo il concetto di sviluppo, poiché questo considera l’Africa come in costante ritardo storico, per cui l’unica soluzione è avanzare verso il progresso e recuperare il tempo perso. Come ha sottolineato il prof. José Do-Nascimento, se questa teoria fosse vera, non avrebbe alcun senso parlare di Rinascimento. Ecco perché il Rinascimento africano rispecchia in modo più completo l’esperienza africana.
Il problema che affligge il continente non è questione di ritardo storico, bensì di perdita di attitudine a creare, inventare, innovare. Il Rinascimento è lo step che l’Africa deve compiere per risollevarsi da questa situazione, attraverso un progetto di riconquista della storicità, un progetto che deve essere collettivo e volto alla riappropriazione di ciò che lo caratterizzava in passato. La modernità viene intesa come crescita storica, quindi una riconquista dell’iniziativa, della creatività e della capacità di innovazione attraverso la produzione da e per gli africani stessi.
Scegliere il Rinascimento come prospettiva futura consente di concepire la modernità come crescita storica, riscattandola dal senso produttivista e finanziario di cui è intrisa nella visione occidentale. Il tentativo è quello di alimentare il coraggio ad osare immaginare e creare una società diversa, le cui fondamenta si riscoprono anche grazie alla letteratura e alle lingue africane. La visione del mondo veicolata proprio da queste ultime mostra l’Africa della relazione, dell’essere “con”, in rapporto con qualcun altro. Questo sentimento di condivisione rafforza il Rinascimento africano: la crescita del continente non è nelle mani, “in possesso”, di un qualcosa di esterno, ma è affidata agli stessi africani, fautori del loro destino.