Cécile Kyenge inaugura a Verona l’African Summer School
«Non ero né deputata né ministra quando ho deciso di appoggiare l’African Summer School». Con queste parole il Ministro per l’Integrazione e le Politiche Giovanili, Cécile Kyenge, ha inaugurato come ospite d’onore la scuola che si svolge questa settimana a Villa Buri, Verona. «Bisogna lavorare sulla persona e sui diritti, che sono universali, bisogna dare opportunità» ha continuato il Ministro, che ha elogiato l’iniziativa promossa dall’associazione veronese AFRICASFRIENDS poiché «non parla solo a persone di origine africane, non solo alle seconde generazioni, ma a tutti, anche italiani». È importante «dare l’opportunità agli studenti di avere una visione globale, andare oltre alle proprie frontiere». Si tratta anche di un’occasione perché «per avere integrazione basta togliere una G e abbiamo interazione».
«Non è vero che l’Africa è povera, bisogna sapere dov’è la ricchezza», ha esordito così Jean Paul Pougala, professore alla Scuola di Diplomazia di Ginevra, e docente della Summer School, che ha sottolineato la particolare importanza del «studiare e imparare le cose più umili». Un carisma, quello di Pougala, che è stato di ispirazione per Fortuna Ekutsu Mambulu, il coordinatore della Summer School, che ha raccontato il percorso di nascita della scuola. Sette anni fa nasceva ASAN, Associazione degli Studenti Africani, che rappresentava la possibilità di nuove opportunità, tra cui le giornate della cultura africana. In una di queste, nel maggio 2007, Pougala pronunciò una frase che colpì Mambulu: «essere costruttori di ponti e smistatori di complessità», e da qui l’idea. Fondamentale il supporto, anche economico, della Uil di Verona attraverso il suo segretario generale Lucia Perina, che ritiene cosa dovuta, e non eccezionale, sostenere un progetto come questo. Un dovere ugualmente sentito dal Comune di Verona, che ha patrocinato la Summer School.
Nella giornata era presente l’Assessore alle Pari Opportunità Anna Leso, che ha sottolineato l’apertura da sempre della città di Verona, la quale ospita ogni anno la Festa dei Popoli. In rappresentanza di Palazzo Barbieri era presente anche il Sindaco Flavio Tosi, che dopo aver portato i saluti del Comune, si è rivolto in modo caloroso al ministro, con la quale si è scusato ottenendo l’acclamazione dei presenti. «Esprimo la solidarietà di Verona e mia personale per gli insulti, ed essendo io parte politica le porgo le mie scuse se qualcuno della mia parte politica l’ha offesa» e ha ribadito «è normale che si possano avere le idee diverse in democrazia», ma va garantito innanzitutto «il rispetto in quanto ministro, persona e donna». Verona è «una città con il 15% dei residenti stranieri bene integrato, un esempio positivo per l’Italia, tenendo sempre in considerazione diritti e doveri reciproci». Tosi ha ricordato che ci sono state fin troppe polemiche, ma ha approfittato dell’occasione per criticare il governo centrale per le poche risorse dedicate all’integrazione. Un’integrazione che vedrà sicuramente protagonisti i 50 studenti della Summer School, di cui 26 sono di origine africana.
Serena Santoro, Leonardo Sartori, Edoardo Poli
(4 agosto 2013) – Il Referendum – MEDIA PARTNER